Nato a Bari, ha ricevuto una formazione classica, diplomandosi in violoncello, pianoforte e composizione al Conservatorio di Bari, sotto la guida di Nino Rota. Ha in seguito approfondito lo studio degli strumenti antichi e della prassi esecutiva barocca, studiando clavicembalo e viola da gamba.
Dopo aver iniziato molto giovane ad insegnare in Conservatorio, nel 1987 ha dato vita al complesso di musica antica “Cappella della Pietà dei Turchini” con cui ha fortemente innovato “dal sud” la concezione della prassi esecutiva di un repertorio straordinario, quello della musica napoletana dei secoli XVII e XVIII, recuperando con una duplice azione di ricerca musicologica - da sempre condotta con il musicologo di fama internazionale Dinko Fabris - e di esecuzione capolavori del tutto sconosciuti, che sono stati riproposti nelle più prestigiose sale e rassegne del mondo ed incisi in oltre 50 cd. Tra i tanti titoli di melodrammi riscoperti da Florio a partire dal 1987 citiamo “La colomba ferita” (1670), “Il schiavo di sua moglie”(1671) e “La Stellidaura vendicante” (1674) del maggior maestro napoletano del Seicento, Francesco Provenzale; “Il disperato innocente” di Francesco Boerio (1673);“La finta cameriera” di Gaetano Latilla (1673); “Li Zite’n Galera” di Leonardo Vinci (1722); “Il Pulcinella vendicato” di Giovanni Paisiello (1767); “La Statira” di Francesco Cavalli (nell’edizione per Napoli del 1666); “Motezuma” di Francesco De Majo (1765),”Ottavia restituita al trono” di Domenico Scarlatti (1703), “La finta giardiniera” di Pasquale Anfossi (proposta insieme all’omonimo titolo mozartiano presso la Fondation Royaumont), “La Partenope” di Leonardo Vinci (prima esecuzione moderna scenica nei teatri spagnoli di Ponferrada e León nel 2005), “L’Alidoro” di Leonardo Leo (Teatro Valli di Reggio Emilia e al Mercadante di Napoli nel 2008): tutte opere incise in video o in cd. Nel 1999 e nel 2000 ha diretto l’Orchestra Sinfonica di Santiago de Compostela, presentando “La serva padrona” e lo“Stabat Mater” di Giovan Battista Pergolesi. Nella stagione lirica 2018 del Teatro San Carlo Florio dirige la prima esecuzione moderna del “Siroe re di Persia” di Leonardo Vinci. Ancora più numerose sono state le esecuzioni di repertorio sacro e strumentale della musica napoletana dal 1400 al 1800, compreso un programma commissionato al violoncellista Giovanni Sollima con un suo brano appositamente composto per il gruppo di Florio e inciso in cd. Il programma concertistico più fortunato, che continua a girare per il mondo da decenni, è intitolato “Festa napoletana”, con la voce solista dello straordinario cantante-attore Pino De Vittorio, con cui Florio collabora ininterrottamente da oltre trent’anni. Non meno impegnativa è la sua attività didattica: ha tenuto seminari e masterclass sulla vocalità barocca e sulla musica da camera, tra le tante istituzioni europee, per il Centre de Musique Baroque di Versailles, per la Fondation Royaumont e per il Conservatorio di Toulouse. Come titolare della cattedra di musica da camera al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, ha creato un corso avanzato di vocalità e interpretazione del repertorio barocco, soprattutto fondando un Master di II livello universitario in Musica antica unico in Italia. E’ co-direttore artistico dello “Scarlatti LAB” , laboratorio per la musica barocca a cura dell’Associazione Scarlatti di Napoli. Numerosi sono stati i riconoscimenti ottenuti durante la sua carriera. Nel 2004 nell’ambito del Festival di musica antica del Mediterraneo Mousiké di Bari, Antonio Florio ha ricevuto il primo “Premio per la diffusione della Musica Mediterranea”. La registrazione dvd dell’opera “Alidoro” ha ottenuto il prestigioso“Diapason d’Or” e “Orphèe d’or- Paris-accademie du disque lyrique”. Insieme a quest’ultimo, ad Oviedo in Spagna, gli è stato attribuito il premio “Luis Gracia Iberni” – corrispondente all’italiano premio Abbiati – per la “miglior direzione musicale” in occasione della prima esecuzione in tempi moderni dell’opera “Ottavia restituita al trono” di Domenico Scarlatti, presentata a San Sebastian nell’agosto del 2007. Nell’ottobre 2008, insieme con i Turchini, si è aggiudicato inoltre il “Premio Napoli”, nella sezione “Eccellenze Nascoste” della città. Ha partecipato al Festival “MITO” presentando in versione concertistica l’opera “Aci, Galatea e Polifemo” di Haendel nel Teatro dell’Arte di Milano, poi nel giugno 2009 in versione scenica, con la regia di Davide Livermore, al Teatro Regio di Torino (l’edizione in dvd Dynamic ha ottenuto altri riconoscimenti). Sempre nel 2009, ha presentato “La Partenope” di Vinci in coproduzione con il Teatro S.Carlo di Napoli e vari teatri spagnoli ha ottenuto il Premio Oviedo per la miglior produzione teatrale. Nel 2010, ha diretto “Orfeo e Euridice” di Fux alla Konzerthaus di Vienna, e in più occasioni l’orchestra barocca “Casa da Musica” di Oporto e l’Orchestra di Galicia-La Coruna.“ Nel 2012 ha diretto alla Konzerthaus di Vienna “Dorimena e Tuberone” di Francesco Conti e “Incoronazione di Poppea” di Monteverdi al teatro Calderon di Valladolid con la regia di E.Sagi. Al Ravello Festival dell’agosto 2016 ha eseguito nel fascino della notte il “Fairy Queen” di Henry Purcell basato sul “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Dopo aver cambiato il nome del suo gruppo storico in “Cappella Neapolitana”, dal 2016 Florio ha creato un nuovo centro di musica antica nel cuore di Napoli, presso la Domus Ars (nella splendida chiesa barocca di San Francesco delle Monache a Santa Chiara) con cui è giunto nel 2018 alla terza edizione della rassegna “Sicut Sagittae”. Nel 2018 la sua direzione dell’”Orfeo” di Monteverdi al Teatro Regio di Torino è stata definita dalla critica “impresa di valore culturale altissimo”. Nello stesso anno la consacrazione internazionale della sua costante opera di riscoperta dei tesori di Napoli è giunta con acclamati concerti al Concertgebouw di Amsterdam e a Gand, la prima moderna del “Siroe re di Persia” di Vinci al Teatro San Carlo di Napoli e, nel 2019, la direzione artistica della 19ma edizione del prestigioso Festival “Misteria Paschalia” di Cracovia. Le vicende artistiche di Antonio Florio e del suo complesso si fondono per cui si rimanda alla storia della Cappella Neapolitana per le incisioni discografiche e video da lui dirette.